Campane e campanili: conoscenza, restauro, aspetti strutturali

Giovedì 28 settembre 2023 si è svolta presso la Sala Chiostri di Santa Corona a Vicenza la giornata di studio intitolata “Campane e campanili: conoscenza, restauro, aspetti strutturali”, organizzata dalla Conferenza Episcopale Triveneto e dall'Associazione Italiana di Campanologia, in collaborazione con l'Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto, il Museo Veneto delle Campane e l'OAPPC della provincia di Vicenza.
In questa occasione è stato possibile ascoltare il suono delle storiche campane della chiesa di S. Corona, riattivate dopo decenni di silenzio grazie ad un sapiente restauro che ha saputo ridare il giusto valore a questo interessante complesso campanario vicentino. Il campanologo Flavio Zambotto ha illustrato le caratteristiche peculiari di queste campane e del castello che le sostiene, raro esempio di archeologia industriale applicata alle componenti di installazione dei sacri bronzi.
Particolarmente denso di contenuti è stato il susseguirsi dei vari interventi affrontati durante la giornata, che hanno avuto come obiettivo principale quello di formulare una riflessione metodologica sul restauro delle campane.

Si è iniziato anzitutto col mettere a fuoco l’oggetto, partendo dalla comprensione del valore storico, simbolico e liturgico del suono delle campane (don Fabio Sottoriva), per poi analizzare l’evoluzione storica subita da questi strumenti, ascoltando anche alcuni suoni di campane della Regione Ecclesiastica del Triveneto (don Davide Zanoni).
La seconda parte degli interventi si è focalizzata invece attorno ai temi della conoscenza, tutela e valorizzazione del patrimonio campanario, prendendo spunto dalle attività che sono chiamate a gestire in tali ambiti gli uffici diocesani per i beni culturali (don Paolo Barbisan), oppure a livello nazionale da parte della CEI (don Luca Franceschini), e nell’ambito delle Soprintendenze della Regione Veneto (dott.ssa Letizia Tasso); nell’intervento del presidente dell’Associazione Italiana di Campanologia (dott. Simone Margnelli) è stato invece illustrata la proposta di schedatura delle campane formulata dall’Associazione, sottolineando i vari aspetti di utilità che un’attenta e approfondita attività di catalogazione può apportare in sede di tutela del patrimonio campanario.

La terza e ultima parte degli interventi si è concentrata in particolare su aspetti tecnici del restauro delle campane, apportando esempi concreti di problematiche ricorrenti che determinano il degrado di un complesso campanario e altresì di tecniche disponibili per recuperare nella loro piena funzionalità le campane storiche che sono venute a deteriorarsi col tempo per l’incuria o per la errata concezione dell’installazione: tra queste devono annoverarsi le tecniche della saldatura, rigenerazione e integrazione (dott. Filippo Falzoni). Tra gli elementi che invece rischiano di compromettere l’integrità delle campane bisogna ricordare il ruolo importante rivestito da una corretta progettazione dei battagli e dalla relativa modalità di installazione (dott. Paolo Bordoni), nonché dalle intelaiature di sostegno e dalle relative interazioni che queste esercitano sulla struttura muraria del campanile (ing. Daniele Steffinlongo).

L’ampia platea presente in sala ha dimostrato l’interesse che l’argomento incontra in numerose tipologie di qualifiche, professioni e operatori che ruotano intorno al restauro delle campane, evidenziando la necessità di un continuo confronto e coordinamento tra le diverse figure affinché sia possibile attuare un’attività di tutela del patrimonio campanario condotta in modo scientifico, grazie all’apporto costruttivo delle diverse esperienze professionali e dei molteplici punti di vista che caratterizzano questo bene culturale complesso.
La giornata si è conclusa nel pomeriggio con la visita al Museo Veneto delle Campane di Montegalda, dove è ospitata una notevole collezione di campane antiche, e dove è stato eseguito un concerto presso il carillon collocato nel giardino, eseguito dal maestro campanario e campanologo Alberto Bozzo.
La giornata di studio di Vicenza si colloca significativamente nel panorama nazionale come esempio costruttivo di collaborazione tra enti ecclesiastici, enti statali preposti alla tutela del patrimonio culturale e l’Associazione Italiana di Campanologia.
Auspichiamo che tale esempio positivo possa essere adottato con profitto anche nell’ambito della tutela del patrimonio campanario nelle altre regioni italiane.

Simone Margnelli