Visita associativa alle campane di Salisburgo

La vigilia di Ferragosto, da vari anni, è un’occasione che unisce molti appassionati di campane d’Italia. Ancora prima della nascita dell’Associazione Italiana di Campanologia, infatti, vi era la consuetudine di incontrarsi proprio il 14 agosto in Alto Adige con l’obiettivo di ascoltare uno o più concerti di campane interessanti, in concomitanza con le suonate vigiliari per la Solennità dell’Assunzione di Maria. In questa data, lungo gli anni, è stato possibile organizzare ascolti di campane qualitativamente notevoli, nonché gustare i paesaggi altoatesini e stringere relazioni di amicizia che abbracciano tutto lo Stivale. Quest’anno l’appuntamento, proposto come evento associativo, ha voluto offrire ai soci una destinazione più lontana: Salisburgo, città austriaca custode di campane molto interessanti. Dopo aver raccolto un ampio numero di adesioni, i soci promotori, Flavio Zambotto e don Davide Zanoni, si sono mobilitati per organizzare al meglio le visite e il viaggio.

Domenica 13 agosto, nel pomeriggio, la prima tappa è stata presso la basilica-santuario di Maria Plain, nelle immediate vicinanze della città: in occasione della visita è stata fatta suonare appositamente la seconda campana, un ottimo bronzo in nota SI2 fuso nel 2020 dalla Fonderia Grassmayr di Innsbruck, a completamento del concerto in LA2 realizzato nel 1959 dalla foneria Hamm & Hartner di Grödig, impostato a sua volta sulla campana del 1927, attualmente la terza, opera della locale fonderia Oberascher. Arrivati in città, a un primo ascolto del famoso carillon ha fatto seguito la cena, presso una locanda con terrazza che affaccia sul centro storico. Da qui, verso le ore 22, è stato possibile ascoltare brevemente alcune campane della cattedrale a distesa: non si trattava di un segno ordinario, ma era parte di uno spettacolo teatrale, l’opera “Jedermann”, rappresentata sul sagrato della Cattedrale ogni estate, come parte del rinomato festival di Salisburgo.

I campanili della Cattedrale sono stati oggetto del primo appuntamento del giorno seguente, lunedì 14 agosto, e in particolare la prima visita ha interessato la torre nord che ospita la colossale campana “Salvator”, del peso di oltre 14 tonnellate e di nota MIb2. Seconda campana più grande d’Austria, dopo la “Pummerin” di Vienna, essa fu realizzata nel 1961 dalla fonderia Oberascher di Salisburgo assieme ad altre cinque per completare il concerto, ridotto solo a due elementi a causa delle requisizioni belliche avvenute nel 1917 e 1942. La fusione venne curata nei minimi dettagli per potersi integrare con le campane del 1628, superstiti dell’originario complesso opera dei fonditori Wolfgang e Johann Neidhart di Augusta, attraverso l’impiego di un profilo studiato appositamente per ottenere una sagoma barocca rivisitata in chiave moderna.

Scesi dalla torre sud, il gruppo è stato accolto presso la “Nuova Residenza”, palazzo costruito dagli arcivescovi di Salisburgo tra il XVI e il XVII secolo. Fu proprio per volere di un arcivescovo salisburghese, Johann Ernst von Thun, che, verso la fine del Seicento, si decise di dotare la torre del palazzo di un carillon di 35 campane fuse ad Anversa da Melchior de Haze, allievo degli Hemony. Il suono è ancora oggi garantito da un sofisticato meccanismo costituito da un rullo forato sul quale vengono fissati dei bulloni, diversamente collocati sulla superficie del rullo il quale, fatto ruotare a orari prestabiliti, aziona i martelli delle campane andando a comporre la melodia prescelta. Questo sistema è uno dei pochi ancora funzionanti in Europa ed è uno straordinario esempio dell’ingegno dei costruttori di carillon. Dopo aver ascoltato un minuetto tratto dal Don Giovanni di Mozart alla base della torre, ha avuto luogo la visita da vicino del meccanismo e del suo movimento; una terza esecuzione del brano ha eccezionalmente accompagnato l’ascesa alla loggetta che ospita le campane, dalla quale si gode di un’ottima vista della Residenzplatz.

Il coronamento della due-giorni è stato l’ascolto del plenum della Cattedrale alle ore 15, quale segno per l’inizio liturgico del giorno dell’Assunta. Grazie alla presenza del cosiddetto “Klöppelfänger”, dispositivo, caratteristico del sistema a slancio tirolese, che permette di immobilizzare il battaglio anche quando la campana dondola a distesa, le campane hanno suonato dapprima a plenum, con partenza discendente, quindi ciascuna singolarmente in assolo, sempre dalla più piccola alla più grande e, infine, il plenum ascendente conclusivo. Potenti, solenni e gravi sono aggettivi che solo parzialmente permettono di descrivere campane come queste; i toni parziali (soprattutto le ottave inferiori) si impongono e fanno udire la propria voce anche a grande distanza.

Per l’ascolto, i partecipanti si sono ripartiti in due gruppi: a coloro che vivevano l’esperienza per la prima volta, è stato consigliato di posizionarsi nella piazza antistante la facciata della Cattedrale; chi invece aveva già avuto occasione, in anni passati, di sentirle dal vivo, ha provato un punto di ascolto più lontano, salendo leggermente il colle della fortezza e ponendosi in diagonale rispetto alle torri campanarie. I primi, in piazza, sono stati travolti dalla possenza dei rintocchi: qualcuno ha addirittura affermato di aver indietreggiato all’avvio delle due campane maggiori; per i secondi, l’ascolto è stato pure travolgente e ha fornito diversi spunti di discussione e riflessione, a cui hanno fatto seguito i saluti finali.

L’ascolto dal vivo delle campane della Cattedrale di Salisburgo è una tappa fondamentale per chi desidera avere una formazione campanologica completa. Qualsiasi video o registrazione non rende piena giustizia e nasconde l’effettiva potenza ed espressività di queste campane. Da questa certezza, confidiamo di ripetere in futuro questa esperienza, per far conoscere la bellezza della città di Salisburgo e il notevole patrimonio campanario che essa custodisce.

Davide Zanoni